All'estremità opposta della contrada della Torre si trova
quella del Convento che trae il proprio nome dal Convento dei
Frati del Carmine di Siena.
L'agglomerato delle abitazioni più antiche disegnano ancora la
planimetria degli ambienti monastici che, nel passato, durante i
mesi estivi, ospitarono il Vescovo di Grosseto, mentre quelle
più recenti si snodano lungo la via per confluire su Corso Roma
ed il centro del paese.
La Chiesa del Convento dalla semplice facciata a capanna con
oculo e campaniletto a vela.
Attraverso un semplicissimo portico sorretto da pilastri quadrati
con capitelli toscani, si entra all'interno della chiesa ad unico
vano e tetto a capriate.
L'altare maggiore racchiude in una nicchia la statua lignea della
Madonna delle Grazie, ai lati si trovano modesti altari con
tracce di antiche pitture.
Proprietà della Confraternita di Misericordia di Roccastrada,
notevole, nella sacrestia, l'affresco della Pietà coi Dolenti
sec.XVI di Giovanni Maria di ser Tolosani di Colle Val d'Elsa, lo
stesso autore dei dipinti della chiesa di San Niccolò.
Notevole la cripta (privata chiede per vederla) con copertura a
botte realizzata con conci regolari di pietra riolitica , le
pareti sono movimentate da incavi che porobabilmente
raccoglievano le urne dei frati defunti.
Secondo una leggenda consolidata da questa cripta ha inizio una
lunga galleria sotterranea che porterebbe alle casacce presso
l'antica Abbazia di Giugnano.
Il palazzetto della ex Società Operaia ora Centro Civico del
Comune, rappresenta l'unico esempio di stile liberty del paese.